Il corpo non conosce vacanza. Il corpo non riposa. Il corpo recupera quando evitiamo di interferire e non a comando. Non secondo convinzioni e idee su come le cose dovrebbero, bensì quando è lasciato vivere in armonia con ritmi naturali. Non secondo regole meccaniche di tempi e spazi predeterminati e fissi, bensì nell’equilibrio delle leggi della vita.
Tanto malessere e disagio contemporanei sono conseguenza del nostro abdicare a richieste di produttività che spengono la forza vitale e separano se stessi e dagli altri. Viviamo in fuga da noi stessi, vittime della paura, alienati, ossessionati dal benessere, dipendenti da dispositivi che indicano il nostro stato di salute, applicazioni che informano sulla qualità del sonno, da regimi alimentari uniformati, da rapporti umani inconsistenti, da guru che nutrono di false speranze, da attese di fine settimana o di date future in cui finalmente poter “staccare” e pubblicare immagini invidiabili sulle piattaforme sociali.
Se siamo coscienti del livello di sconnessione in cui sopravviviamo, siamo avanti. Se siamo aperti a sperimentare modalità differenti di vivere nonostante le pressioni sociali e interiori, siamo molto avanti.
Come tutti gli organismi viventi, il corpo umano ha una innata saggezza e capacità di regolare e monitorare l’agio e sa come spostarsi verso l’equilibrio. Tutti possiamo ricordare questa saggezza, essere in grado di sentirci e di conoscerci nel corpo, fare esperienza di noi stessi dal nostro interno, imparare a sentire e risuonare con la qualità delle nostre cellule e fidarci di ciò che siamo.
Per imparare qualcosa di nuovo, per uscire dalle abitudini mentali, emotive e comportamentali è necessario sfidare l’organizzazione del nostro sistema nervoso, mettere il corpo in situazioni nuove. Il sistema nervoso è una complessa organizzazione di registrazione di ciò che accade a livello cellulare ed è impossibile cambiare solo utilizzando il pensiero o l’emozione: si cambia attraverso l’esperienza.
Inoltre sistema nervoso e coscienza cellulare hanno tempi diversi: è necessario rallentare il sistema nervoso per aver tempo e spazio di integrare la saggezza cellulare.
La relazione con questa vita inizia con le cellule, con il respiro cellulare. Quando siamo presenti al respiro cellulare riconosciamo quando e dove ci sono cellule che vivono con scarsa fluidità perché respirano meno e possiamo averne cura. Spesso facciamo l’errore di forzare dove riconosciamo di avere un problema, nelle zone deboli, proprio dove invece è necessario essere più delicati, entrare con dolcezza e tempo.
Il processo di incarnazione è uno sviluppo dell’essere, non del fare. Non è una funzione del pensiero cognitivo, ne del sentimento o dell’emozione. È una evoluzione di coscienza che accade nelle cellule.
È uno sviluppo profondamente relazionale alla base dei nostri processi cognitivi fondamentali che avviene con la somatizzazione, in cui la cenestesi e il sistema sensoriale informano il corpo e la coscienza.
Diversamente dalla visualizzazione in cui il cervello immagina aspetti del corpo e informa il corpo che esso esiste, nella somatizzazione invece la cenestesia – il movimento – e il sistema sensorio tattile informano il corpo che esso esiste attraverso una coscienza interiore del processo.
Nella somatizzazione c’è la coscienza delle cellule di se stesse. È un’esperienza diretta. Non ci sono passi intermedi o transizioni, non c’è guida, non c’è testimone. C’è completa conoscenza del momento sperimentato iniziato dalle cellule. Da questa incarnazione emergono emozioni, pensieri, movimento, comprensione degli schemi limitanti e delle risorse nella relazione corpo-mente, cambiamento del senso di se stessi che è sia l’espressione di quella relazione, sia un modo per bilanciarla.
Il Movimento somatico è un lavoro di esplorazione, ricerca, riorganizzazione, analisi, ri-connessione, differenziazione, riunione, scomposizione e ricomposizione. L’anatomia esperienziale è uno studio del corpo profondo e interiore che va oltre gli approcci intellettuali ed emotivi. Il movimento è esplorato attraverso l’esperienza diretta dei nostri sistemi, tessuti e cellule. In questo modo, il processo di apprendimento e di riappropriazione del contatto con se stessi ha luogo non solo nella mente cognitiva, ma nel corpo stesso e l’esperienza è integrata a livello cellulare.
In questo processo possiamo riconoscere che la mente è in ogni cellula, che la cellula è la prima casa cui tornare, che il respiro cellulare è presenza, meditazione. Che ogni cellula per quanto piccola ha un peso, una individualità, e al contempo è sempre connessa a tutte le altre, in continuo scambio per poter continuare a vivere.
I tre principi comuni a tutti gli approcci somatici sono la concezione olistica – in cui corpo, emozione e pensiero compongono un continuum inseparabile, la costruzione dell’esperienza soggettiva attraverso la pratica costante e approfondita dell’ascolto e della sensibilità – soprattutto propriocettiva e cenestesica e l’Embodiment, l’incarnarnazione e radicamento profondo dell’esperienza.
Gli schemi di movimento sono una mappa, proprio come lo è l’Enneagramma. Parimenti non ci sono idee assolute a riguardo, bensì punti di riferimento con cui misurare l’esperienza individuale. La mia comprensione è che i diversi punti e tipi dell’Enneagramma e le Varianti Istintive hanno schemi somatici preferiti radicati nella memoria del corpo che si manifestano sia nell’esperienza individuale, sia in quella collettiva o culturale. Ricordando che tutto l’Enneagramma è in noi e che i Livelli di sviluppo rivelano la qualità di coscienza che informa l’agire, le esperienze sono interpretate partendo dalla sensibilità del tipo e dall’interesse delle pulsioni a sopravvivere.
Nell’integrazione Enneagramma e Somatica diventa evidente quanto ciò cui si dà attenzione influisce su ciò che si è in grado di riconoscere e su ciò che si sperimenta.
L’esplorazione dei sistemi corporei e la loro espressione e relazione, gli schemi evolutivi del movimento, lo sviluppo dei sensi, dei riflessi primitivi, dell’equilibrio e della relazione con la gravità, lo spazio e il tempo permettono di conoscere il linguaggio del proprio corpo, evitando interpretazioni. Più si è in grado di ascoltarsi con chiarezza sensoriale, emotiva e cognitiva e più le risorse interiori sono accessibili. Sia il Movimento Somatico, sia il lavoro con l’Enneagramma possono sostenere l’essere più in contatto sincero e profondo nel presente, con se stessi, con gli altri, con la natura intorno e dentro di sé.
Più si è corpo, più si conosce che qualsiasi sensazione di non essere parte dell’unità della realtà è un’illusione, un’allucinazione mentale. Le cellule ricordano che il protoplasma dell’universo e ogni individuale protoplasma sono parte di una forza vitale senza soluzione di continuità. Dare al corpo la possibilità di cambiare idea significa aumentare le possibilità di scelta, il senso di presenza e l’armonia di tutte le sfaccettature del proprio essere.
Nel corpo c’è la prospettiva delle Idee Sacre dell’Enneagramma in cui l’essere umano è una delle differenziazioni della Mente Universale. Da questa prospettiva si vede che ogni creatura è una componente inseparabile del tutto, ciascuno una cellula del corpo cosmico, inseparabile dalla realtà oggettiva. Si riconosce il proprio posto in quanto esseri umani all’interno dell’unità dell’esistenza, la propria posizione rispetto al creato.
Ci si sente più liberi e ci si gode il viaggio ricordando che la fonte di tutto è l’amore.
Maura Amelia Bonanno