Concludo questo mese la trilogia dedicata al Modello Integrale, o AQAL (tutti i quadranti, tutti i livelli, tutte le linee, tutti gli stati, tutti i tipi” con una introduzione alle Dinamiche a Spirale, uno dei tantissimi modelli di livelli di consapevolezza e sviluppo attualmente disponibili, che mi interessa particolarmente sia per le considerazioni antropologiche sia perché è basato sulla spiralità di tutti i movimenti vitali su questo pianeta.
Ho accennato nella newsletter di agosto – la prima parte della trilogia – che gli stati di coscienza sono temporanei, mentre gli stadi di coscienza sono permanenti. Essere e abitare in uno stadio – o tappa, o fase – è un’acquisizione duratura. Sono le tappe del percorso evolutivo e rappresentano le pietre miliari della crescita e dello sviluppo. Per esempio, quando un bambino passa attraverso le fasi linguistiche dello sviluppo ha accesso permanente alla lingua. La capacità linguistica non è presente un minuto e scompare il successivo e la stessa cosa accade con altri tipi di crescita. Una volta raggiunto stabilmente uno stadio di crescita e sviluppo, possiamo sempre accedere alle qualità di quello stadio, come per esempio avere maggiore consapevolezza, maggiore intelligenza emotiva e un amore più avvolgente, delle intenzioni etiche più elevate, presenza ogni volta che la evochiamo. Gli stati passeggeri sono convertiti in tratti permanenti.
Quante fasi di sviluppo ci sono? In qualsiasi mappa il modo in cui il territorio è diviso e rappresentato è alquanto arbitrario. Per esempio quando vogliamo definire i gradi tra il congelamento e l’ebollizione dell’acqua se utilizziamo una scala centigrada sono 100 gradi e se utilizziamo una scala Fahrenheit sono 180 gradi. Sono entrambe giuste, dipende da come vogliamo suddividere il contenuto.
Lo stesso vale per i livelli. Ci sono tante modalità per suddividere lo sviluppo e altrettante concezioni di fase e stadio, tutte utili. Nel sistema dei chakra per esempio ci sono 7 livelli principali di coscienza. L’antropologo Jean Gebser ne riconosce 5: arcaico, magico, mitico, razionale e integrale. Alcuni modelli psicologici occidentali hanno 8, 12 o più livelli di sviluppo tra cui quella delle fasi di sviluppo personale sperimentate da Jane Loevinger e Susann Cook-Greuter o quella degli ordini di coscienza ricercati da Robert Kegan.
Sono tutti giusti, dipende da ciò di cui si desidera tenere traccia nella crescita e nello sviluppo, quindi possiamo adottarne una qualsiasi che sia appropriata al contesto e alla situazione.
Le fasi di sviluppo sono anche chiamate livelli di sviluppo poiché l’idea è che ciascuna fase rappresenta un livello di organizzazione o un livello di complessità. Per esempio nella sequenza dagli atomi alle molecole alle cellule agli organismi, ciascuna fase dell’evoluzione comporta un livello di complessità maggiore. I livelli di sviluppo sono aspetti importanti di molti fenomeni e la parola livello non è quindi intesa in modo rigido o esclusivo, ma semplicemente per indicare che ci sono importanti qualità emergenti che tendono a nascere in modo più o meno discreto o evidente.
Nel mio libro “Crescere con l’Enneagramma” ho scelto di introdurre i Livelli si Sviluppo di Riso-Hudson perché sono stati ricercati e strutturati da chi all’Enneagramma ha dedicato la vita. Ma come ho scritto sopra, ne esistono molti altri.
Il Modello Integrale – IOS – considera circa 8-10 stadi o livelli di sviluppo della coscienza. Un modello spesso utilizzato nell’Approccio Integrale è quello delle Dinamiche a Spirale Integrali, basato sul lavoro originale di Clare W. Graves negli anni ’50 e raffinato in anni recenti da Don Beck che ho avuto la fortuna di incontrare ed ascoltare una quindicina di anni fa negli Stati Uniti.
In questa mappa l’evoluzione della coscienza umana è rappresentata da una struttura dinamica a spirale ascendente che traccia i nostri sistemi di pensiero in evoluzione man mano che si elevano sempre più in alto attraverso livelli di complessità crescente.
È composta da otto “meme” che si applicano tanto agli individui quanto a intere culture. Si basa sul presupposto che abbiamo “intelligenze complesse, adattive e contestuali” che si sviluppano in risposta alle circostanze e alle sfide della vita, ciò che le Dinamiche a Spirale chiamano “condizioni di vita”. Si concentra quindi sulle dinamiche causali create dalle condizioni di vita e i tipi di meccanismi di adattamento e le intelligenze collettive forgiate in risposta a tali condizioni. Queste intelligenze collettive e sistemi di valori sono ciò che chiamiamo “meme”.
Nel linguaggio di Graves, il “Primo Strato” della spirale è un insieme di sei meme caratterizzati dalla sussistenza. Qui siamo più simili agli animali che agli dei e dobbiamo affrontare i problemi legati all’esistenza e alla terra. Quindi il Primo Strato – rappresentato dai colori Beige, Viola, Rosso, Blu, Arancione e Verde – raggruppa le nostre preoccupazioni per la sopravvivenza, mentre il Secondo Strato – rappresentato dai colori Giallo e Turchese – lavora per creare forme sane di tutti i sistemi del Primo Strato nel contesto di una comunità globale altamente mobile e ricca di informazioni. Graves ha identificato otto livelli di esistenza, con un nono all’orizzonte, tuttavia la Spirale è espansiva, aperta, continua e dinamica. Non c’è uno stadio finale, nessuna destinazione ultima, nessun paradiso utopistico. È una ricerca senza fine verso l’alto, in cui ogni fase è un preludio alla successiva e alla successiva e alla successiva.
Le spirali rappresentano bene uno dei principi fondamentali dell’approccio integrale: ogni nuovo stadio sociale, o meme, trascende e include tutti i precedenti.
Gli otto Meme dominanti oggi sono elencati di seguito con un breve accenno alla visione del mondo che riflettono e terminerò con qualche mia riflessione sul nono Meme emergente.
Il Beige è uno stato di esistenza automatico guidato dai bisogni fisiologici imperativi che innescano le abilità di sopravvivenza di base con cui siamo nati. Nella sua forma originale 100.000 anni fa è il livello di esistenza che ci ha resi umani. La chiave del Beige è la sopravvivenza che usa le intelligenze istintive di un sistema sensoriale potenziato. Rimanere in vita è il valore più elevato. Si esprime in clan protettivi per preservare le risorse, respingere i predatori, in cui il capo mangia per primo. Possiamo vederlo nei bimbi appena nati, nei senzatetto, quando una società è esposta a una catastrofe. Nella mente Beige gli eventi sono disordinati, separati e senza prevedibilità. È quella sensazione che abbiamo quando dobbiamo fare qualcosa che non abbiamo mai fatto prima e non siamo nemmeno sicuri di poterlo fare.
Il Viola è animista, magico, spiritista, tribale e mistico. Nel mondo Viola c’è il senso di uno spirito affine, il riconoscersi in quanto appartenenti a un certo clan o una certa tribù o a certi legami di sangue. Uno dei cambiamenti delle condizioni di vita che ha portato al passaggio dal Beige al Viola ha a che fare la difficoltà causata dalla sovrappopolazione, la territorialità e l’accesso alle risorse. Nella mente Viola c’è la connessione causa-effetto, la prospettiva ciclica, i riti di passaggio e per placare gli spiriti, il legame alla tradizione a ai simboli. Il meme Viola è carico delle tendenze dell’emisfero destro, gli attaccamenti emotivi a luoghi e cose e la capacità di lavorare più saldamente in un accordo di squadra in cui si stabilizza lo stile di vita.
Nella zona Rossa c’è l’egocentrismo. A partire da circa diecimila anni fa i successi del Viola in cui a un certo punto tutto scorre liscio portano noia e scontentezza perché si percepisce qualcosa di sé troppo contenuta e limitata dal legame. Nel Rosso ci’è bisogno di essere qualcuno, la necessità di individui forti che salgono al potere e che dominano. C’è l’affermazione del sé crudo, potente, rinnegato, eretico, barbaro, edonista, il signore della guerra. Nel Rosso ci sono tutti i tipi di rabbia e ribellione e alti tassi di criminalità. Ci si vergogna, ma non si sente la colpa. Al contempo nel Rosso ci sono meravigliosi sprazzi di creatività, atti eroici, la capacità di rompere con la tradizione e tracciare un percorso completamente nuovo.
Nel sistema Blu c’è il riconoscimento dell’importanza dell’ordine e del significato e di un universo controllato da un singolo potere superiore all’umano. Cerca l’autoritarismo e il sacrificio di sé per il bene comune. Inizialmente ha una forma punitiva molto pesante per gestire e affrontare la minaccia del Rosso, poi assume la forma di sistemi istituzionalizzati in cui prevalgono rettitudine, disciplina severa ma equa, responsabilità, stabilità, perseveranza e ordine. Nella mente Blu c’è la capacità di astrazione che si esprime nell’ideale di uno scopo trascendente e nel perseguire una causa. Questa volta gli spiriti sono organizzati e circa cinquemila anni fa nascono il monoteismo, lo zoroastrismo e tutti gli “ismi” che sebbene con contenuti diversi, hanno un identico modo di pensare. Conformandosi ai dettami del sistema si va in paradiso o in pensione felici.
L’Arancione riguarda il miglioramento, l’avanzamento, il progresso e la progettazione. Ancora una volta, nel successo del sistema l’individuo diventa irrequieto, lo spirito individuale vuole liberarsi da forze restrittive e affermare la propria autonomia personale. L’individualizzazione Arancione appare circa trecento anni fa e con essa il metodo scientifico. È la convinzione che siamo gli amministratori dell’universo e che possiamo plasmare il nostro futuro, dominarlo e ritagliarci una bella vita. È il senso matematico e lineare che rende possibile la quantificazione, la misurazione e la musica scritta. Sono le capacità classiche del cervello sinistro espresso nell’industria, nella tecnologia e nel benessere. Il capitalismo e il consumismo sono espressioni di questo codice meme. Purtroppo ci ha lasciato insensibili, senza cuore e anima, con solo le manifestazioni esteriori del successo in termini materialistici.
Il Verde al suo apice è comunitario, egualitario e consensuale e inizia a emergere circa 150 anni fa. L’attenzione si sposta dalla realizzazione personale a scopi e obiettivi orientati al gruppo e alla comunità. Per il Verde siamo tutti un’unica famiglia umana. Inizia facendo pace con noi stessi e poi si espande guardando alla dissonanza e ai conflitti nella società affrontando i divari economici e le ingiustizie create dai valori precedenti per portare pace e fratellanza così da condividere tutti allo stesso modo. I ruoli di genere vengono ammorbiditi e le distinzioni di classe sociale offuscate. La spiritualità ritorna come un’unità aconfessionale e non settaria. Il Verde dichiara un’uguaglianza di tutte le diverse esperienze di vita, ma così facendo finisce per distruggere ciò che cerca di ottenere, incrementando il senso di rifiuto e vittimismo.
In una prospettiva globale siamo in una possibilità di passaggio verso il “Secondo Strato” che inizia con il Giallo.
Per la prima volta possiamo concepire il pianeta come un ecosistema totale in un modo che non era mai stato possibile prima. Il mondo in cui viviamo ora sta lottando con l’apparizione di tutte le espressioni culturali dei meme contemporaneamente: tribù etniche, signori della guerra egocentrici, “ismi” sia pericolosi che redentori, una grande quantità di opportunisti e materialisti insieme a una miriade di strutture politiche, religiose e professionali egualitarie postmoderne.
Mentre la manifestazione completa del meme Giallo è anni nel futuro, dobbiamo considerare che la consistenza e la capacità finali all’interno di questo livello devono corrispondere e superare la complessità delle condizioni di vita con cui esso si confronta. Il Giallo è capace di assumere più prospettive nella vita, percepisce il quadro generale e l’interconnessione di ogni cosa è orientato all’integrazione di sistemi complessi e ha una prospettiva verticale e la capacità di trascendere, includere e valutare ciò che è accaduto prima mentre anticipa ciò che sarà dopo. Al Giallo piacciono le sfide, ama progettare sistemi complessi e gestire le idee. È caratterizzato dal pensiero sistemico, un orientamento a come le parti interagiscono per creare un insieme più grande. I talenti sono onorati perché contribuiscono a qualcosa di prezioso per il tutto. È anche orientato all’ecologia, ma in modo più sommesso, dietro le quinte. I pensatori Gialli spesso lavorano alla periferia delle organizzazioni, mettendo a punto in silenzio situazioni e procedure, con grande sconcerto dei Meme di primo strato.
Il Turchese è in grado di vedere e onorare molte prospettive, si concentrerà sul onde e su flussi di energia più grandi e lavorerà per conto della Forza Vitale stessa, nelle sue numerose manifestazioni e nelle diverse forme di vita sul pianeta. È incentrato su un olismo / integralismo globali, in sintonia con il delicato equilibrio delle forze vitali interconnesse. È sintetico, esperienziale e attento alla connessione spirituale e strutturato in modi multidimensionali. Consapevole dei campi energetici, dei collegamenti olografici di tutti i percorsi di vita, sollecita a utilizzare l’intelligenza umana collettiva per agire su larga scala senza sacrificare l’individualità.
Potremmo pensare al Giallo come all’emisfero sinistro con i sentimenti e al Turchese come al cervello destro con i dati. Le strutture di pensiero del Secondo Strato combineranno elementi di Giallo e Turchese, i sentimenti e informazioni potranno essere valorizzati e vissuti insieme nella ricerca della qualità e della profondità del pensiero in grado di affrontare problemi complessi.
È importante ricordare che i meme non sono tipi di persone ma forme di intelligenza adattativa nelle persone, e quindi persone diverse ne possiedono frammenti, componenti o versioni differenti. Anche che non sono entità fluttuanti, uno non è migliore dell’altro, è solo diverso. Questa prospettiva è fondamentale per le Dinamiche a Spirale: i meme non rappresentano una gerarchia perché ciascuno può essere espresso in modo positivo e negativo, l’intera spirale con il suo assortimento di codici meme è potenzialmente in ogni persona e in ogni società e può emergere in risposta alle esigenze della mutevole condizione di vita.
Il mio pensiero è che le condizioni di vita limitanti che potrebbero generare la dissonanza per produrre il meme Corallo – colore di cui si sta iniziando a parlare nei circoli Integrali – stanno diventando sempre più identificabili in particolare con l’esplosione della situazione pandemica recente.
Il Corallo potrebbe nascere da questa base, da un ritorno del bisogno di spingersi fuori dalla massa della globalizzazione e scoprire la propria individualità. Questa volta potrebbe essere una individualità che non cerca potere sugli altri, che non si cura di avere seguaci e séguiti e non richiede forzature se non in condizioni eccezionali, perché sa che ogni imposizione ha un contraccolpo. L’espressione di sé questa volta potrebbe non essere vincolata da volontà eroiche, difensive o indipendenti, ma dal desiderio di contribuire nel flusso della creazione. Sorgere da una conoscenza del tutto e della sua interconnessione, da un profondo rispetto per il contributo che ogni creatura dà alla creatività vivente, dinamica ed emergente del mondo. L’intera spirale stessa sarebbe vissuta in modo spirituale riconoscendo che siamo su questa scala ascendente della riscoperta umana.
Chissà se ancora una volta gli esseri umani sono all’altezza dell’occasione di evolvere.
Maura Amelia Bonanno