Eccoci alla prima newsletter di questo autunno che generosamente ci sta regalando ancora calore, luce e leggerezza. Questo mese desidero condividere alcune semplici considerazioni circa il “momento presente”. Nei vari ambiti di lavoro di crescita personale, psicologica o spirituale, tanto si nomina questo “essere nel presente”, “essere nel momento”, il tanto ricercato “qui e ora”. Molto è stato scritto a riguardo, e molto di valore. Desidero qui semplicemente scrivere qualche riga di esperienza personale per riportare attenzione su modi diversi di interpretare e vivere questo aspetto.
Ritengo che il “momento presente” sia un concetto molto interessante da comprendere e al contempo, come spesso accade per i concetti, pericolosamente interpretabile e fuorviante. Per definire un “momento presente” è necessario presupporre l’esistenza un momento passato e un momento futuro. Il “qui e ora” non esiste senza un prima, un dopo e un altrove. E’ una rappresentazione mentale all’interno di una linea temporale. Ciò che riscontro spesso è quanto “essere nel momento” è spesso confuso con cedevolezza e attaccamento all’opinione che abbiamo della nostra esperienza interiore o con la reattività emotiva o la sensazione fisica correlata. Rimanendo in questa interpretazione, “Essere” rischia di essere confuso con il pensare di essere.
L’aspetto interessante è che per poter, a Dio piacendo, scoprire di Essere ed esistere al di là di collocazioni spazio temporali è prima necessario comunque passare attraverso il riconoscimento di quanto ci siamo intrappolati dentro, e la comprensione fondamentale che non posso essere prima e dopo qui, e che non posso essere altrove ora. Non posso sperimentare chi sono se prima non identifico chi non sono.
La buona notizia è che quando c’è l’intenzione e l’attitudine verso la verità di chi siamo e della realtà in tutte le sue dimensioni, ogni passaggio che ci mostra un velo di illusione in cui viviamo è fondamentale. Ogni esperienza che ci insegna quanto siamo prigionieri di opinioni sulle cose e vittime di reazioni alle minacce dell’immagine che abbiamo di noi è un bellissimo regalo. Per renderci conto di quanto Essere è semplice, è necessario prima vedere e sentire quanto siamo sopraffatti dal tempo psicologico, quanto ci sforziamo di portare avanti stancanti e complicate strategie meccaniche abitudinarie e alla lunga anche un po’ noiose.
Tutto questo talvolta fa un po’ paura, tuttavia è inevitabile, almeno per molti di noi. E’ la porta verso la Presenza.
Pace
Maura Amelia Bonanno
“Ricordati che sei venuto qui perché hai capito la necessità di lottare contro te stesso e soltanto contro te stesso. Sii grato dunque a tutti coloro che te ne forniscono l’occasione”.” – G.I.Gurdjieff –