Conoscere i movimenti descritti dai 9 punti, dalle loro 3 varianti e dai 9 Livelli di Sviluppo aiuta a riconoscere non solo quando si attivano dentro di noi, bensì anche quando si manifestano negli altri individualmente e quando emergono nelle dinamiche culturali e negli accadimenti sociali.
Particolarmente importanti sono quelli che corrispondono ai Livelli medi e bassi dei punti 3, 6 e 9, che sono apparentemente più facili da cogliere essendo aspetti dell’esperienza macroscopici, ma nella pratica più difficili da trasformare poiché molto radicati nel nostro senso di noi stessi abituale e dato per scontato.
Nel periodo storico in cui viviamo si stanno velocemente rafforzando sia gli aspetti bassi, distorti e alimentati dall’ignoranza e dalla paura, sia quelli più elevati, ispirati da un disegno più grande di noi, liberi da automatismi autolesionisti. Questo per certi versi non ne facilita il riconoscimento soprattutto per chi ha scarsa esperienza di lavoro di conoscenza di se e delle dinamiche umane. Sia le qualità sane sia quelle malsane, quando portate agli estremi tendono a confonderne la possibilità di definizione. Comunque vale la pena provare a identificarne alcuni frammenti.
L’accidia del punto 9 spinge a non impegnarsi con se stessi e con la vita fino a credere di poter evitare di esserne coinvolti.
A livello individuale lo vediamo nella testarda resistenza a voler essere mentalmente, emotivamente e anche fisicamente influenzati dagli accadimenti allo scopo di sostenere un falso e precario senso di benessere interiore. Equivalenti sono in quest’ottica tanto il negare l’esistenza di un virus quanto il negare l’esistenza di una manipolazione collettiva in atto. Lo abbiamo visto due anni fa nell’”andrà tutto bene” e lo vediamo oggi nel non voler essere disturbati da chi sbatte in faccia la realtà, considerato negativo. Meglio non sapere nulla e vivere in pace.
A livello sociale c’è il fornire raffiche di distrazioni, intrattenimenti che distolgono l’attenzione e l’energia da dove davvero sono necessarie. C’è il mettere sotto la lente di ingrandimento il dito che punta alla luna e il promettere una felicità immaginaria proponendo paradisi artificiali e soluzioni magiche.
Il punto 9 a livello bassissimo è totale cecità a se stessi e alla realtà. Ricordiamo che è anche dissociazione dai problemi facendo finta che non esistano, credendo che così spariranno. È omettere e sopprimere tutto ciò che può aprire gli occhi, non voler vedere ciò che infastidisce ed è in disaccordo e in conflitto con i propri piani buonisti. Non posso prevedere i tempi, ma questa è la direzione verso cui stanno andando i nostri governanti e chi li sostiene. La dissociazione portata agli estremi conduce all’incapacità di agire.
L’aspetto elevato del punto 9 che in contemporanea sta emergendo è il desiderio di sentirsi a casa su questo pianeta, padroni e soddisfatti di se stessi e capaci di compiere azioni importanti. C’è il volersi coinvolgere attivamente e partecipare pienamente alla vita, con determinazione e consistenza. Lo vediamo nell’impegnarsi, mostrarsi ed esprimersi per ciò che si desidera e necessita, sapendo che anche se non lo si otterrà, il farlo permette di avere maggiore rispetto per se stessi. In questo punto abbiamo l’accettazione dell’esperienza della massima separazione interiore ed esteriore che stiamo vivendo, necessaria per poter riconoscere l’essere Uno.
Quindi da una parte il credere vero qualcosa solo perché lo si desidera intensamente, dall’altra l’impegnarsi totalmente per farlo accadere.
In mezzo c’è l’intenzione individuale di non farsi toccare da ciò che crediamo non ci riguardi oppure quella di sentirsi parte di un grande organismo. L’intenzione di vivere in automatico alla meno peggio senza farsi domande oppure quella di svegliarsi dall’ipnosi e compiere le azioni necessarie per uscire dalla gabbia.
La codardia del punto 6 spinge a cedere alla paura di pericoli immaginari e a eludere azioni non sostenute dall’ambiente conosciuto fino ad avere atteggiamenti ambigui e sleali.
A livello individuale lo vediamo nelle posizioni dure e assolutiste verso chi è considerato estraneo al proprio mondo, prima con il vaccino, ora con lo schieramento geopolitico. Nel dividere gli amici dai nemici, nello zittire e andare contro in modo testardo e cinico a ciò che è considerato diverso. La paura inconsapevole porta a cercarne la causa fuori da se e a proiettare all’esterno la minaccia alle proprie false sicurezze. Praticamente tutti gli estremisti si sentono perseguitati da chi è schierato dall’altra parte e cercano un’autorità percepita forte per eliminare il pericolo, che sia il ministro di qualcosa, un papa, lo zanzarologo, l’influencer anti-sistema del momento o l’angelo canalizzato di turno.
A livello sociale vediamo questo punto nella propaganda, nell’istigazione alla ricerca del capo espiatorio, nell’autoritarismo, nell’intimidazione e nella minaccia di punizione per chi non aderisce al sistema imposto. Nel far sentire gli individui inferiori, impotenti e incapaci di badare a se stessi.
Il punto 6 a livello bassissimo è autolesionismo, masochismo e sadismo. Ricordiamo che è anche la totale sfiducia, il sentirsi senza difese che porta ad agire in modo isterico e irrazionale per salvare l’illusoria sicurezza. Non posso prevedere i tempi, ma questa è la direzione verso cui stanno andando i nostri governanti e chi li sostiene. La cospirazione e i tradimenti interni portano all’autodistruzione.
L’aspetto elevato del punto 6 che in contemporanea sta emergendo è il desiderio di smettere di delegare, il coraggio di mollare l’illusione che qualcuno ci salvi. C’è un movimento parallelo al sistema dominante di individui indipendenti e interdipendenti che coopera e crea sinergie, che utilizza l’ansia di questo momento come sprone per tirare fuori la fiducia in se stessi, il coraggio di decidere e agire in modo intrepido. Lo vediamo nel bisogno di sentire l’appartenenza alla specie umana, di essere fratelli e sorelle che insieme custodiscono l’ambiente vitale e che si sostengono e proteggono a vicenda senza diventare dipendenti.
Da una parte l’opera di tradimento degli alleati e di se stessi, dall’altra l’opera di collaborazione e solidarietà basata sulla fede nella vita.
In mezzo c’è l’intenzione individuale di delegare la propria vita a un’autorità esterna oppure quella di prendersene la responsabilità. L’intenzione di alimentare ideologie e assolutismi oppure quella di ascoltarsi ed essere fedeli a se stessi.
L’inganno del punto 3 spinge a manipolare le proprie emozioni per fare in modo di ricevere rispecchiamento di valore, approvazione e ammirazione fino ad atteggiamenti di inaffidabilità e disonestà.
A livello individuale vediamo come chi ha scelto di aderire in modo coriaceo a una versione univoca della realtà, che sia quella della narrativa di regime o quella contro, comunque se è mosso dalla paura è disposto a tutto per salvaguardare le proprie illusioni e l’immagine che ha di se stesso. Diventa facilmente arrogante, sprezzante, sarcastico, insolente, umiliante con chi la pensa in modo diverso.
A livello sociale vediamo questo punto nell’immoralità, nella mancanza di principi, nello sfruttamento delle persone trattate come oggetti, nel nascondere le malefatte, nel falsificare, diffamare e dividere.
Il punto 3 a Livello bassissimo è ossessione a distruggere qualsiasi cosa ricordi le proprie manchevolezze e fallimenti. È malignità e immoralità. Ricordiamo però che è anche la disperazione del sentirsi messi all’angolo. Non posso prevedere i tempi, ma questa è la direzione verso cui stanno andando i nostri governanti e chi li sostiene. Le bugie stanno venendo a galla in modo dirompente e la divisione e il sadismo portano a un inevitabile punto di rottura.
L’aspetto elevato del punto 3 che in contemporanea sta emergendo è il desiderio di manifestare se stessi, di essere parte di un flusso in cui ogni individuo realizza il proprio valore. C’è un movimento riconoscibile in azioni apparentemente meno visibili, più semplici, sincere e umili, permeate di grande ricchezza umana, che offrono senso e significato alla vita. Lo vediamo negli individui che invece di combattere contro qualcosa agiscono verso qualcosa, che stanno costruendo una realtà alternativa al sistema dominante tirando fuori dal cassetto i sogni di una vita, che stanno manifestando il proprio talento individuale.
Da una parte l’opera di distruzione della felicità propria e altrui, dall’altra l’opera di individuazione che sostiene la realizzazione di sé.
In mezzo c’è l’intenzione individuale di camminare sulla via dell’opportunismo oppure quella di camminare sulla via della semplicità e della sincerità. L’intenzione di vivere nella dissimulazione e nella separazione oppure quella di vivere nella genuinità dell’essere umani che armonizza chi siamo con ciò che facciamo.
Nei tre punti agli angoli del triangolo possiamo quindi riconoscere nei livelli bassi le strategie utilizzate da chi governa, attuate in modo più o meno evidente nelle diverse zone geografiche coinvolte nell’attuale guerra per il potere sul pianeta. Le stesse dinamiche hanno priorità nell’esperienza interiore degli individui che ne sono mentalmente ed emotivamente catturati.
Nei livelli alti possiamo riconoscere sia il seme dei movimenti di aggregazione e costruzione di un mondo davvero più rispettoso degli esseri viventi e del pianeta che ci ospita, sia la motivazione individuale a volersi svegliare, essere felici, dare un senso alla vita e a nutrire tutto il proprio essere.
La mappa dell’Enneagramma alla fine è solo un mezzo informativo. Poi c’è il lavoro necessario per imparare a vedere, e quello è necessario volerlo.
Maura Amelia Bonanno