Questa newsletter arriva in ritardo poiché solo ieri sera sono rientrata dalla conferenza di Enneagramma dell’International Enneagram Association che si è svolta a Lisbona. I colleghi portoghesi hanno svolto un ottimo lavoro organizzativo ed è stato un successo. Ho partecipato a parecchi interventi e la maggior parte è stata davvero interessante e mi ha offerto ispirazioni, stimoli e visioni alternative.
Le riflessioni che desidero condividere in questa newsletter riguardano alcune tendenze relazionali tipiche nel mondo dell’Enneagrammma.
La prima è la relazione con il simbolo e i contenuti, in modo particolare da parte di chi lo insegna. La tendenza che riscontro è quella di oggettivarli e trattare l’Enneagramma come qualcosa di esterno. Ovviamente quando ne parliamo lo disegniamo fuori da noi, tuttavia siamo noi ad averlo prodotto e riempito di significati.
Possiamo notare come trattiamo l’Enneagramma, per scoprire come trattiamo noi stessi. Se lo consideriamo in modo meccanico, come un assemblaggio di elementi semplicemente collegati tra loro, così percepiamo noi stessi. Se lo interpretiamo e usiamo in modo semplicistico e superficiale, così trattiamo noi stessi.
Se è vero come credo che è un simbolo e come tale ha la funzione di rappresentarci, possiamo in esso trovare la descrizione di tutta la nostra organica complessità.
Uno dei motivi per cui propongo corsi aperti a tutti e non basati su diversi livelli di conoscenza dell’Enneagramma è proprio questo. Un simbolo è un simbolo e non cambia. La nostra capacità di interpretarlo e dargli significato sia come insegnante sia come studente invece a Dio piacendo cambia.
Approfondire i livelli di lettura di un simbolo non è un processo lineare e necessita che i contenuti siano applicati in un ambito pratico che ha impatto nella vita quotidiana. L’Enneagramma meccanico, semplicistico e senza personalizzazione rimane pura speculazione teorica.
Un po’ come avere una ricetta e non cucinare. Se non mi procuro gli ingredienti e non mi impegno in un processo alchemico di preparazione e cottura – non solo di assemblaggio degli ingredienti – ho solo una descrizione che evoca un piatto gustoso possibile.
C’è poi la relazione tra studente e insegnante. Sappiamo che quando due persone fanno la stessa cosa non è per nulla la stessa cosa. E ovviamente ognuno è libero di imparare e insegnare l’Enneagramma e ogni altro sistema di conoscenza di se come meglio crede. Tuttavia, insegnare un sistema di conoscenza è un ruolo di grande responsabilità, soprattutto con se stessi. Sono profondamente convinta che insegniamo ciò che abbiamo bisogno di imparare, quindi è molto probabile che proprio noi siamo i primi a doverci mettere in discussione e ad applicare la materia nel nostro lavoro e nella vita. Senza questo punto fermo attualizzato e non solo dichiarato il rischio è quello di voler stupire con effetti speciali, di creare rapporti di dipendenza, di cercare seguaci oppure oggettivare gli studenti al rango di clienti. Una tendenza molto pericolosa, subdola e purtroppo estesa.
Circa la relazione tra colleghi la tendenza che riscontro ogni volta che mi trovo coinvolta in un evento sociale connesso all’Enneagramma è quella di vivere come tante isole, o gruppi di isole, spesso in competizione, se non in ostilità. Ci sono esempi che contraddicono questo stato generale, per esempio proprio quello dell’affiliazione portoghese che solo con una vera e sentita collaborazione ha potuto offrire uno spazio così accogliente e prezioso. Un altra tendenza è quella di relazionarsi tra colleghi usando l’Enneagramma come un arma, come una giustificazione, come un limite, come un giudizio o come un mezzo attraverso cui parlare di sé.
Questo aspetto sociale mi è particolarmente difficile. Gli eventi sociali sono momenti di grande sfida per me poiché sono le situazioni che attivano il livello e la l’area della sopravvivenza che mi è più spaventoso. Ciò nonostante ho ovviamente desiderio e forte bisogno primordiale di appartenenza come tutti e quindi nei limiti delle mie capacità mi muovo e mi impegno per nutrire quest’area della vita.
Faccio parte dell’International Enneagram Association come membro professionista dal 2004 e come insegnante accreditata dal 2009, anno di nascita del programma di accreditamento. Ho partecipato a decine di conferenze di Enneagramma negli Stati Uniti e in Europa, diverse volte come relatrice, e ne ho organizzate due assieme affiliazione italiana negli anni della sua esistenza nel ruolo di fondatrice e presidente.
Nonostante le evidenti difficoltà sociali desidero continuare a farne parte poiché credo nei valori di base con cui è nata. Il modo in cui questi valori sono stati sostenuti negli anni è cambiato. Da punto di riferimento per chi desidera iniziare a conoscere l’Enneagramma o approfondirlo oggi l’azione è maggiormente orientata alla divulgazione di massa. L’ampia crescita delle persone e dei paesi che ne fanno parte ha scatenato un processo di espansione e di diluizione inarrestabile in cui è necessario trovare il proprio posto e ritmo. Nello stesso contenitore ci sono gli stremismi di persone che credono nella possibilità di stabilire una teoria univoca dell’Enneagramma e persone che sostengono l’idea che il simbolo evolva. Persone che riconoscono valore prezioso e inevitabile nei pionieri ancora viventi e altre che vedono una possibile evoluzione solo dopo che saranno morti tutti.
Le istituzioni da sempre sono in ritardo rispetto ai cambiamenti di coscienza e ai bisogni fondamentali degli esseri umani. Ma è bene che ci siano e l’International Enneagram Association, per chi lo vuole, rimane un luogo virtuale o fisico in cui ritrovarsi per confrontarsi e per sostenersi. La prossima occasione di incontro in Europa sarà a Stoccolma nel 2020.
Questo mese propongo due giorni di esplorazione degli istinti attraverso teoria e pratica, quindi movimento e somatizzazioni.
E il primo di giugno una novità: in collaborazione con la visual artist Chiara Di Salvo la proposta di esplorare il sistema scheletrico e la sua espressione attraverso l’utilizzo della grafite e del carboncino.
Un altra novità è la possibilità di iscrizione direttamente online via paypal per i corsi da me organizzati. Rimane comunque l’opzione di scaricare il modulo di iscrizione per chi preferisce.
Che questo maggio sia sereno
Maura Amelia Bonanno