Credo che non solo per me accettare e rispondere agli incidenti, i fuori programma che comportano cambiamenti repentini e irreversibili dei piani e uno stravolgimento della realtà attesa e ritenuta “normale” dal nostro sistema psicofisico, sia una delle prove più potenti che possiamo incontrare. Qualcosa che la nostra struttura mentale ordinaria cerca costantemente di evitare. Questi mesi sono stati, e ancora sono, una danza tra la certezza profonda della bontà di tutto ciò che ci accade – compreso ciò che la nostra mente giudica negativo – e la difficoltà a riconoscere ovunque questa bontà; tra la radicata sicurezza della presenza di doni nascosti negli eventi scioccanti – cosa di cui ho avuto conferma più volte nella vita – e la facilità a dimenticarmene; tra la gioia per la vita che grazie a Dio ancora in me pulsa forte e per un corpo ancora pieno di risorse e il vuoto di senso lasciato dall’in terrompere repentino e irreversibile le attività e le passioni che fino al giorno prima mi riempivano e nutrivano.
L’aspetto molto interessante di questa situazione è che ho modo da un anno di sperimentare a tempo pieno l’impegno a rimanere presente nella sensazione e il cosa davvero significa per me riconoscere e accettare istante dopo istante ciò che accade nel e al mio corpo, alla mia percezione e propriocezione, nonché di scoprire preconcetti, idee scontate e stati emotivi che non avevo mai incontrato prima. Ringrazio lo spirito curioso che mi accompagna e che per è una forma d’amore che mi permette di rimanere con me quando il senso di sostegno interno manca o cambia significato, quando i riferimenti interiori dati dall’abituale postura non ci sono più, quando il movimento non è più controllabile o è sconosciuto e gli stimoli non producono riflessi.
I regali più belli di questo fermo e rallentamento forzati sono state verità semplici e banali quanto proprio per questo difficili da vedere quando si è assorbiti dalla fretta quotidiana e accecati nell’inseguire progetti e mete. La riscoperta e la costante conferma della saggezza del corpo, dell’avere/essere un meraviglioso sistema capace di riorganizzarsi incessantemente e di orientarsi sempre verso l’equilibrio cercando risorsa in ciò che funziona, che è in buona salute e in buone condizioni. Ho applicato a me stessa con maggiore attenzione e cura al dettaglio ciò che propongo nel mio lavoro e ciò che ho imparato grazie alle pratiche corporee. Ho compreso come mai prima quanto il corpo è paziente e quanto conosce l’essenza del tempo.
A questi doni si aggiunge quello importante di avere ricevuto presenze amorevoli e manifestazioni di affetto e sostegno da chi mi vive affianco nell’intimità e dalle amicizie che sono rimaste, da chi ha pazientemente sopportato i tanti momenti in cui la paura ha preso il sopravvento, da chi ha continuato a frequentare i laboratori nonostante le mie limitazioni, dai “compagni di viaggio” che condividono le formazioni personali e professionali che ho ripreso appena possibile.
Questa sosta e rallentamento sono stati accompagnati anche da qualche inevitabile rinnovamento. Il più evidente è quello del sito www.enneagrammaintegrale.it, completamente rifatto nel vestito e per molta parte anche nel contenuto. In questo anno è nato pure un sito nuovo che porta il mio nome: www.mauraameliabonanno.com e presenta il mio lavoro e la mia attività di counselor e formatrice e gli strumenti che applico: Enneagramma, Movimento Somatico e Aura-Soma.
Concludo questa prima newsletter del nuovo ciclo augurandoti un nuovo anno sereno e ricco di amore, gratitudine e belle scoperte.
Maura Amelia Bonanno