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Newsletter febbraio 2020

La prima volta che ho presentato ufficialmente una proposta di integrazione Enneagramma e movimento è stato a San Francisco nell’agosto del 2010 alla Conferenza dell’International Enneagram Association. In quell’occasione mi ero concentrata sulle tre Varianti Istintive e avevo proposto un’esperienza di Expression Primitive, un percorso antropologico di ricerca in movimento della propria origine, individuale e attraverso il gruppo. Un approccio che favorisce l’incontro del corpo con le sue risorse e la raccolta dell’energia vitale, perfetto per questo settore dell’Enneagramma.

Nonostante fossero già alcuni anni che giocavo con l’integrazione di Enneagramma e corpo, avevo il senso fortissimo di essere nella preistoria di una lunga ricerca. Altro tempo è trascorso e la certezza è diventata che sono ancora oggi agli albori di una ricerca senza fine. Qualche anno dopo, a ottobre del 2013 ho incontrato il Body-Mind Centering® e si è spalancato un portone verso un approccio e una quantità di materiale sperimentale che da allora mi coinvolge ogni giorno di più. Non immaginavo quanto mi avrebbe appassionata studiare anatomia ed embriologia.

In questi anni il BMC® è diventato la fonte primaria nell’integrazione Enneagramma e Somatica che propongo. Certamente l’Expression Primitive, la Bioenergetica, le esperienze di DanzaTerapia, di Aikido e di danza e improvvisazione continuano a influenzare il mio bagaglio. Tuttavia nel BMC® ho trovato l’approccio più somatico e scientifico, rispetto all’emotivo, immaginativo, espressivo o formale degli altri, e quindi molto più vicino al mio interesse e molto più stimolante per me.

In questa ricerca mi si sta piano piano svelando l’Enneagramma negli schemi di movimento degli stadi dello sviluppo ontogenetico – embriologico, fetale e infantile – e dello sviluppo filogenetico – organismi e morfologia – e nelle qualità fisiologiche del nostro corpo che vivono e si manifestano nel movimento. Si svela e chiarisce che negli schemi di movimento sono riconoscibili sia i modelli automatici percettivi dei tipi, delle Varianti istintive sia il loro doni e talenti e anche le qualità degli stadi di consapevolezza e dei Livelli di Sviluppo. Pensiamo solo quanto una postura esprime ciò che emotivamente e mentalmente sta accadendo. Dentro a una postura ci sono una storia di movimenti antichi e i movimenti interiori dell’adesso che sono in continua trasformazione. Viviamo in automatico senza accorgerci che i nostri movimenti sono per la maggiore programmati e spesso incompleti. In questo approccio l’attenzione è data non a cosa facciamo, ma a come lo facciamo. Prima di essere ordinati in parole, i pensieri e le emozioni vengono spesso percepiti come immagini, energie e movimenti nello spazio. Corrispondono a diverse menti e psicologia e quando ne siamo consapevoli il loro potere trasformante e riequilibrante è enorme.

Domenica prossima sarò al Cairo a presentare un assaggio dello stato attuale di questa ricerca. Torno in Egitto dopo 7 anni. Nel 2013 con Russ Hudson, John Antony West e una dozzina di splendidi compagni di viaggio ho esplorato per la prima volta questa magica terra, in una sorta di pellegrinaggio enneagrammatico alle origini della nostra cultura. In Egitto la mia mente è andata in corto circuito, il mio cuore  è stato nutrito e il mio corpo si è sentito a casa. Ci torno con gioia e anche con un po’ timore considerando la potenza positiva del ricordo che ne ho.

Per il mio intervento avrò a disposizione pochissimo tempo, solo un ora e trenta minuti. Mi concentrerò sui contenuti e l’esperienza somatica delle qualità equilibrate e di risorsa dei tre Centri, con un accenno anche alle Varianti Istintive e ai tipi, magari con qualche esempio. In questo breve tempo vorrei riuscire a trasmettere quanto la mente è espressa attraverso il corpo in movimento e far sperimentare alcuni aspetti fondamentali dell’alfabeto individuale del nostro corpo che possono essere riconosciuti nelle caratteristiche dei tipi descritti dall’Enneagramma.

Porto qui due esempi tra i numerosi che questo approccio esplora.
In questa integrazione un momento importante è quello in cui comprendiamo la possibilità di distinguere il sentire dal percepire. Percepire è l’interpretazione dell’esperienza sensoriale presente basata su un esperienza pregressa. Possiamo sentire qualcosa solo se abbiamo fatto prima un’esperienza che il sistema nervoso può riconoscere e tanto più importante è stata quell’esperienza, più anche quella attuale ha pregnanza. Quindi ciò cui diamo attenzione e importanza condiziona ciò che siamo in grado di sentire e la percezione può limitare l’espereinza sensoriale presente. Attraverso il movimento somatico possiamo riconoscere nel momento come funzioniamo e quale è lo schema con cui interpretiamo la nostra esperienza, che è il nostro tipo. È importante conoscere questo, soprattutto se lavoriamo con gli altri.
Un altro importante momento è esplorare la relazione con la forza di gravità, che tutti abbiamo e che ci mostra il movimento interiore e lo schema di relazione che ci è abituale con noi stessi, con l’altro e con il mondo. Ogni tipo e soprattutto ogni istinto di sopravvivenza vive in una costante sfida tra se e fuori di se che si manifesta anche in questa relazione, il cui schema abituale è trasformabile attraverso il movimento consapevole.

Questi sono solo un paio di esempi dell’approccio che coinvolge tutta l’esperienza fisica che attraversiamo su questo pianeta e quindi è enorme. Alla base c’è una disponibilità al movimento e la ricerca di agio e di sostegno nel corpo che sono alla base della riorganizzazione degli schemi. Non c’è risposta preconfezionata, quindi è necessario predisporsi con pazienza e apertura al non sapere. In questo spazio anche le emozioni difficili emozioni informazioni molto importanti e quando diamo loro un peso e un ritmo nel corpo trovano ascolto e diventano più accettabili, meno temibili.

Spesso nel mondo dell’Enneagramma è data enfasi a ciò che non funziona. Certamente è importante portare luce sugli aspetti distorti e disfunzionali, tuttavia per non ingabbiarci e imprigionarci ancora di più è necessario portare altrettanta attenzione alle risorse che abbiamo a disposizione per liberarci e alleggerirci. Nel corpo diventa chiaro che quando ci concentriamo esclusivamente sulla sconnessione, rischiamo di non riconoscere la connessione.

D’altronde l’insegnamento originale dell’Enneagramma di Ichazo sottolineava che il tipo di ego non è solo una caratteristica psicologica, ma è radicato nei nostri organi, ossa, muscoli, sistema neurologico e ghiandole endocrine che costituiscono la nostra anatomia. La natura forma modelli e anche noi, come parte della natura, formiamo modelli.
Gurdjieff parlava di ricordo di se e io sono ogni giorno più certa che tale ricordo è disponibile ora nel respiro e nel movimento delle nostre cellule.
E questo è l’unico luogo da cui poter tramettere e comunicare. Incrociate le dita per me domenica. 

Maura Amelia Bonanno