Nessuno di noi si sente come si sentiva 3 anni fa. Per qualcuno è cambiata la visione di se stessi e del mondo che aveva, per altri si è rinforzata. Tre anni dentro a una lente di ingrandimento, che in alcuni casi a contatto con fonti di luce troppo potenti ha pure generato fuoco. Avete notato come in questi ultimi 3 anni si sono moltiplicati i tentativi di fare comunità e nella stragrande maggioranza dei casi l’epilogo è un fallimento, talvolta anche doloroso? Oppure è fonte di grande sofferenza? Quante amicizie sono terminate, quante nuove frequentazioni sono nate in brevissimo tempo. Quanti maestri e professionisti istantanei sempre più popolano soprattutto la scena New age.
È possibile utilizzare molte chiavi di lettura per le evoluzioni sociali, una che a me piace particolarmente è quella delle Spiral Dynamics®. Ne ho già scritto in passato e desidero tornarci. Si tratta di un sistema di livelli di consapevolezza e sviluppo che ha avuto origine dal lavoro del dottor Clare Graves ed è stato sviluppato successivamente – tra altri – da Don Beck, Chris Cowan e Natasha Todorovic. Descrive un modello bio-psico-sociale a doppia elica, aperto ed emergente, della coscienza umana. Fornisce un nuovo modo di inquadrare e comprendere le forze delle interazioni e del comportamento umano attraverso delle fasi di sviluppo. Queste fasi possono essere applicate a livello di stato-nazione, individuale, organizzativo e geopolitico.
Il modello si basa sul presupposto che abbiamo intelligenze complesse, adattive e contestuali che si sviluppano in risposta alle circostanze e alle sfide della vita, ciò che le Spiral Dynamics® chiamano “condizioni di vita”. L’espressione del livello di coscienza è quindi un prodotto dell’interazione tra condizioni esterne di esistenza e complessi sistemi adattativi interni. Queste intelligenze collettive e sistemi di valori sono ciò che chiamiamo “meme”.
The combination of the Enneagram with Spiral Dynamics®, as well as with other Level and stage systems, helps to understand motivations, inner drives, values and developmental phases that greatly support more conscious choices and decisions.
A oggi sono stati osservati nove livelli – o onde – fondamentali della coscienza umana, divisi in “due strati” nel linguaggio di Graves, che alternano livelli espressivi “Io” e livelli sacrificali “Noi”. Il “Primo Strato” della spirale è un insieme di sei meme caratterizzati dalla sussistenza, in cui l’attenzione è data al conflitto all’interno dei livelli e tra i livelli. Qui siamo più simili agli animali che agli dei e dobbiamo affrontare i problemi legati all’esistenza e alla terra. I livelli del “Secondo Strato” invece promuovono mezzi alternativi e altamente adattivi per la risoluzione dei problemi.
Graves aveva identificato otto livelli di esistenza, con un nono all’orizzonte. Quindi il Primo Strato – rappresentato dai colori Beige, Viola, Rosso, Blu, Arancione e Verde – raggruppa le nostre preoccupazioni per la sopravvivenza, mentre il Secondo Strato – rappresentato dai colori Giallo, Turchese e Corallo – lavora per creare forme sane di tutti i sistemi del Primo Strato nel contesto di una comunità globale altamente mobile e ricca di informazioni.
A oggi solo sette livelli di sviluppo sono stati chiaramente osservati, studiati e documentati. L’ottavo livello di sviluppo Turchese sta emergendo proprio ora, ma non ancora abbastanza individui lo hanno raggiunto per poterlo descriver accuratamente.
L’immagine della spirale è utilizzata perché ogni livello include i valori, le abilità e i meccanismi dei livelli sottostanti mentre diventa più adattivo e complesso. Man mano che ci evolviamo attraverso ciascuna di queste fasi, tutti i precedenti livelli di coscienza sono ancora operativi e possono essere espressi in modo appropriato o inappropriato date le condizioni di vita del tempo, del luogo, dei problemi e delle circostanze che affrontiamo (Beck, 2006). Questi livelli si applicano a diversi tipi di sviluppo, compreso l’arco di tempo dell’evoluzione umana, la continua maturazione dell’individuo dall’infanzia all’età adulta, la progressione delle società e gli stadi della cultura aziendale.
È importante ricordare che i meme non sono tipi di persone ne entità fluttuanti, bensì forme di intelligenza adattativa nelle persone. Individui diversi ne possiedono frammenti, componenti o versioni differenti, senza che uno sia migliore dell’altro. I meme inoltre non rappresentano una gerarchia perché ciascuno può essere espresso in modo positivo e negativo. L’intera spirale con il suo assortimento di codici meme è potenzialmente in ogni persona e in ogni società e – come sopra indicato – può emergere in risposta alle esigenze della mutevole condizione di vita. La Spirale è quindi espansiva, aperta, continua e dinamica. Non c’è uno stadio finale, nessuna destinazione ultima, nessun paradiso utopistico. È una ricerca senza fine verso l’alto, in cui ogni fase è un preludio alla successiva.
In una prospettiva globale siamo in una possibilità di passaggio verso il Secondo Strato che inizia con il Giallo. Proprio in questi ultimi 3 anni la lente di ingrandimento sta illuminando – per chi lo vuole vedere – la degenerazione del meme Verde. Il meme Verde inizia a emergere circa 150 anni fa e riguarda la massimizzazione del potenziale umano, il ripristino della natura e dell’umanità, l’allineamento, il consenso, la diversità, l’inclusione, l’uguaglianza, l’equità, i diritti umani, il non giudizio, la consapevolezza, il significato interiore, i social network. Il meme Verde potrebbe essere sintetizzato in una frase come questa: “Cerca la pace dentro di te ed esplora, con gli altri, le dimensioni di cura della comunità”.
Al suo apice è comunitario, egualitario e consensuale. Pensate alle canzoni di John Lennon, al movimento Green, al cibo biologico, alla psicologia umanistica, al politicamente corretto. L’attenzione è rivolta a scopi e obiettivi orientati al gruppo. Per il Verde siamo tutti un’unica famiglia umana ed è necessario guardare alla dissonanza e ai conflitti nella società, affrontare i divari economici e le ingiustizie create dai valori precedenti e portare pace e fratellanza così da condividere tutti allo stesso modo. I ruoli di genere vengono ammorbiditi e le distinzioni di classe sociale offuscate. La spiritualità ritorna come un’unità aconfessionale e non settaria.
Il Verde nella sua espressione positiva dichiara un’uguaglianza di tutte le diverse esperienze di vita, ma attualmente sta distruggendo ciò che cerca di ottenere, incrementando il senso di rifiuto e vittimismo e fomentando guerra.
Un livello va in crisi quando esprime al peggio i valori che rappresenta. Nel mondo occidentale possiamo riconoscere l’espressione negativa dei valori del meme Verde nella propaganda Green, nelle contraddizioni e anche nelle ipocrisie e menzogne sia individuali, sia sociali e governative. Come ho scritto sopra, i meme sono valori che possono essere espressi in modo positivo o negativo. La massimizzazione del potenziale umano è diventato rendere gli individui degli oggetti, il ripristino della natura diventa cibo sintetico, auto elettriche e multe per inquinanti grigliate in giardino, l’allineamento è schierarsi contro, il consenso alla super-democrazia è coercitivo, la diversità è pericolo, l’inclusione, l’uguaglianza e l’equità diventano annullamento delle differenze, i diritti umani sono strumentalizzati, il non giudizio è ipocrisia e rifiuto a guardare davvero le proprie ombre, la consapevolezza è diventata sinonimo di sapere e informazione, il significato interiore è narcisismo, i social network sono veicolo di manipolazione.
Il meme Giallo riguarda la gestione del flusso naturale della vita e misure di esito autentiche, la gerarchia sana, l’autorità, la dirigenza funzionale, competente e pragmatica, il prosperare e aiutare a prosperare, i confini, i principi, la sopravvivenza prima della compassione, la gestione dei paradossi, la complessità e l’insicurezza.
È iniziato circa 50 anni fa, ma la manifestazione completa è anni nel futuro perché la consistenza e la capacità finali all’interno di questo livello devono corrispondere e superare la complessità delle condizioni di vita con cui esso si confronta. Tuttavia possiamo già iniziare a concepire il pianeta come un ecosistema totale e il nostro corpo come unità e l’importanza della libertà di essere in un modo che non era mai stato possibile prima.
Il Giallo è capace di assumere più prospettive nella vita, percepisce il quadro generale e l’interconnessione di ogni cosa, è orientato al progettare e integrare sistemi complessi. Ha una prospettiva verticale e la capacità di trascendere, includere e valutare ciò che è accaduto prima mentre anticipa ciò che sarà dopo. Al Giallo piacciono la competenza, la conoscenza, le sfide e la gestione delle idee. È caratterizzato dal pensiero sistemico, un orientamento a come le parti interagiscono per creare un insieme più grande. I talenti sono onorati perché contribuiscono a qualcosa di prezioso per il tutto. È anche orientato all’ecologia, ma in modo più sommesso, dietro le quinte. I pensatori Gialli spesso lavorano alla periferia delle organizzazioni, mettendo a punto in silenzio situazioni e procedure, con grande sconcerto dei meme di Primo Strato.
Vorrei ora portare attenzione al fatto che il livello Verde è “noi” e comunitario e quello Giallo è “Io” e sistemico. Ricordando la possibilità di esprimere sempre tutti i livelli, questo passaggio storico vuole che tutti siamo immersi in due insiemi di valori contrapposti: quella che ci vuole tutti fratelli e capaci di sacrificarci per un bene più grande con i colori dell’arcobaleno e quella che vuole attenzione per se stessi, espressione di sé, conoscenza e strutture integrate.
A fare la differenza nella qualità dell’esperienza è come al solito la consapevolezza che abbiamo di queste spinte, che non sono solo sociali, bensì riguardano anche le dinamiche interiori di ognuno.
Si traducono nel voler essere parte di una comunità e finire in lotte di potere sia interiori sia relazionali tra sacrificio e individuazione. Nel voler essere fedeli alla famiglia, ma avere bisogno di esprimere se stessi e di seguire i propri desideri come mai prima. Nel voler collaborare e fare le cose a modo nostro. Nel credere che le persone sono buone, ma la società le rende cattive. Nel creare culti attorno alle vittime. Nella censura di chi dissente.
Per chi riconosce che il conflitto e la crisi sono preziosi per evolvere, per chi vuole conoscere se stesso, avere maggiore libertà interiore e fare scelte meno dolorose, è un momento d’oro. Per chi non sa come sta messo e non ha intenzione di scoprirlo, nessun problema, ci sono i guru e i metodi risolutivi.
Essere parte del cambiamento globale nella coscienza di cui il nostro mondo ha così disperatamente bisogno e portare più compassione e comprensione alla vita di tutti gli esseri è una decisione individuale.
Maura Amelia Bonanno