Questo mese ricorre il secondo anniversario della morte di Don Richard Riso, desidero quindi dedicare a lui il testo introduttivo di questa newsletter, riportando un suo commento tradotto in italiano circa la tematica della tipizzazione:
“Nonostante le sottigliezze e le complessità, non c’è davvero nessun segreto sulla tipizzazione delle persone. Dovete imparare quali tratti caratterizzano ogni tipo e osservare come le persone manifestano tali tratti. Si tratta di un compito insidioso, perché ci sono molti variabili e stranezze in ogni tipo di personalità. Tipi diversi a volte possono sembrare simili, specialmente se non si prendono in considerazione le loro motivazioni. Per questa ragione non è sufficiente concentrarsi su un unico tratto isolato e fare una diagnosi basata solo su di esso. E’ necessario vedere ogni tipo nel suo complesso, il suo stile generale, il suo approccio alla vita e soprattutto le sue motivazioni sottostanti, prima di poter determinare il tipo di qualcuno con certezza.
Molti elementi devono essere messi insieme prima di poter essere sicuri di avere tipizzato qualcuno con precisione. Inoltre, quando tipizziamo gli altri siamo sempre su un terreno più scivoloso rispetto a quando usiamo l’Enneagramma per approfondire la conoscenza di noi stessi. E’ naturalmente più opportuno applicare questo materiale a noi stessi, invece di tipizzare gli altri, soprattutto se così evitiamo di guardare la nostra vita.
Tuttavia, non è realistico pensare che qualcosa di interessante e profondo come l’Enneagramma non sia utilizzato per una migliore comprensione degli altri. Di fatto, classifichiamo sempre le persone. Nessuno si avvicina altri senza qualche tipo di categoria mentale. Percepiamo automaticamente le persone come maschio o femmina, bianco o nero, attraente o non attraente, buono o cattivo, amico o nemico e così via. Non è solo onesto essere consapevoli di ciò, è anche utile disporre di categorie più accurate e appropriate per tutti, compresi noi stessi. Anche se l’Enneagramma è probabilmente la tipologia più aperta e dinamica, ciò non implica che l’Enneagramma sia in grado di dire tutto quello che c’è da dire sugli esseri umani. Gli individui sono comprensibili solo fino a un certo punto, oltre il quale rimangono misteriosi e imprevedibili.
Dunque, sebbene non ci possano essere spiegazioni semplici per le persone, è comunque possibile dire qualcosa di vero su di esse. In ultima analisi, l’Enneagramma ci aiuta a fare questo e solo questo. L’Enneagramma è utile perché indica con impressionante chiarezza certe costellazioni di senso di qualcosa che è essenzialmente al di là di ogni definizione: il mistero che noi siamo.”
Augurandomi di incontrarti nel cammino, ti auguro un agosto sereno e rigenerante.
Pace
Maura Amelia Bonanno
“L’Enneagramma è il mandala più astratto e universale del sé, il simbolo di ognuno di noi” – Don Richard Riso –