Skip links

Newsletter marzo 2020

Ho invitato Tom Condon a offrire un corso in Italia il prossimo settembre.
Tom Condon lavora con l’Enneagramma dal 1980 e con l’ipnosi Ericksoniana e la PNL dal 1977 e combina questi tre modelli. È uno degli insegnanti e autori di Enneagramma più prolifici e ironici, lo conosco dal 2004 e una delle principali motivazioni che mi hanno spinta a organizzare un suo corso in Italia è offrire sul nostro territorio la possibilità di sperimentare un modo professionale e serio di combinare questi sistemi. I suoi corsi utilizzano l’Enneagramma in modo dinamico, come trampolino di lancio per un cambiamento positivo. La maggior parte dei partecipanti segnala scoperte personali e professionali e un senso più profondo de libertà e scelta.

Altro aspetto non da poco è che questo corso offre 12 ore CCE accreditate dall’International Coaching Federation. Se sei un coach o ne conosci, ti invito a passare l’informazione di questa occasione.
La quota è ridotta fino a fine aprile e nella locandina allegata trovi la descrizione dei contenuti e le informazioni pratiche fondamentali.

Ho tradotto un estratto del suo libro “The dynamic Enneagram: how to work with your personality style to truly grow and change” che tratta del fenomeno ipnotico dell’Enneagramma e che può permetterti di avere un’idea di alcuni aspetti del suo approccio. Buona lettura.

“Quando le persone sono ipnotizzate dimostrano capacità chiamate fenomeni ipnotici. Per esempio chi è stato soggetto a trance spesso dimentica l’esperienza che ha avuto mentre era ipnotizzato, proprio come tutti dimentichiamo i nostri sogni quando ci svegliamo al mattino. Si tratta del fenomeno ipnotico dell’amnesia.
Esistono una ventina di fenomeni ipnotici ufficiali su  cui i ricercatori concordano, tuttavia tutti sono versioni intensificate del comportamento naturale. Nella vita di tutti i giorni abbiamo brevi momenti di amnesia per esempio quando dimentichiamo fatti o nomi che di solito conosciamo, oppure non ricordiamo dove abbiamo messo le chiavi dell’auto e così via.
Tuttavia, in alcune trance dell’Enneagramma, l’amnesia è una tendenza cronica. I tipi Nove per esempio praticano un’amnesia difensiva quotidiana continua. Nella loro trance da svegli i tipi Nove dimenticano le loro priorità, esigenze e obiettivi personali. Anche altri stili dell’Enneagramma sono inclini all’amnesia, ma i tipi Nove la praticano come difesa principale. Tutti noi dimentichiamo i nomi, ma i Nove dimenticano se stessi.
Ogni stile dell’Enneagramma impiega specifici fenomeni ipnotici per mantenere la propria trance a occhi aperti. Imparare a identificare il nostro fenomeno ipnotico è prezioso perché diversi tipi di trance richiedono approcci diversi. I fenomeni ipnotici per ogni stile dell’Enneagramma sono spiegati in modo approfondito nei capitoli sugli stili. Questi sono i più rilevanti nell’Enneagramma:

Ipermnesia. Il contrario dell’amnesia. Invece di dimenticare le cose i soggetti ipnotici possono sperimentare ricordi vividi e realistici e rivivere esperienze passate con dettagli particolarmente intensi, come se il passato fosse di nuovo presente. Nella vita da svegli sperimentiamo l’ipermnesia quando ascoltiamo una musica che ci riporta a un’altra epoca della nostra vita. Le coppie a volte condividono ricordi vividi quando sentono la musica che associano al loro incontro (“Stanno suonando la nostra canzone”). A volte forti ricordi sono innescati da odori, come quello della cucina della nonna o dell’erba fresca. L’ipermnesia è un ingrediente chiave di ciò che è chiamato “vivere nel passato” così come quando ci perdiamo temporaneamente nella reminiscenza e nella nostalgia.
All’interno di alcune trance dell’Enneagramma, l’ipermnesia è una tendenza abituale. I tipi Quattro la praticano spesso quando si allontanano dalla realtà attuale e vivono in splendidi ricordi ricchi di senso. I tipi Sei hanno spesso ipermnesia per ciò che li ha spaventati in passato e usano i loro vividi ricordi per giustificare i timori attuali e avere paura per il futuro.

L’identificazione ipnotica si riferisce alla nostra capacità inconscia di assumere parzialmente o completamente l’identità di un’altra persona. A volte i soggetti ipnotici sono incoraggiati a usare la loro profonda immaginazione per fingere di essere qualcun altro. Questo è usato in terapia per aiutare il cliente a immaginare come sarebbe essere qualcuno che ha abilità che gli mancano. Pratichiamo l’identificazione ipnotica nella vita di tutti i giorni quando abbiamo un’eroina, un eroe o qualcuno che ha abilità o capacità che ammiriamo. Ci identifichiamo con quella persona e proviamo a seguire il suo esempio, immaginando come sarebbe essere lei o lui. Per esempio l’identificazione ipnotica di tutti i bambini è con i propri genitori ed è intrinseca al modo in cui imparano.
I tipi Due, Tre e Quattro sono particolarmente inclini all’identificazione ipnotica. Quando sono confusi sulla differenza tra chi sono e i ruoli che interpretano, spesso fingono di essere qualcuno che non sono. Questo qualcuno può essere un’altra persona  o una versione idealizzata di se stessi, ma in entrambi i casi si identificano con qualcuno che non sentono veramente di essere.

Allucinazione positiva. Solitamente prestiamo attenzione solo a una minima parte della nostra consapevolezza, percependo invariabilmente solo parte di ciò che ci sta di fronte, eliminando il resto e colmando le lacune con la nostra immaginazione. Allucinazione positiva significa vedere, udire o sentire cose che non sono fisicamente presenti. I soggetti ipnotici sono capaci di percezioni insolitamente vivide di persone e cose che non ci sono. Una persona in trance potrebbe aprire gli occhi e vedere su una sedia vicina la nonna morta da tempo, reale come in vita. Il terapeuta può quindi usare l’allucinazione del cliente per aiutarlo a risolvere una difficoltà interiore. Nella vita quotidiana pratichiamo allucinazioni positive quando usiamo la nostra immaginazione per vedere cose che non sono presenti. Alcune persone decidono dove andare a cena visualizzando piatti immaginari di cibo e “assaggiandoli” in anticipo. Gli architetti sono pagati per vedere edifici che non esistono ancora. Alcune persone mentre cambiano le decorazioni del proprio soggiorno possono vedere mobili immaginari e combinazioni di colori.
In senso ampio, tutti gli stili dell’Enneagramma allucinano positivamente, ma i tipi Cinque, Sei e Sette ne sono particolarmente inclini quando proiettano la loro paura e il loro potere. I tipi Cinque allucinano le aspettative sociali mentre i paurosi tipi Sei hanno una vivida immaginazione per le possibilità negative, per esempio la paranoia si basa sull’allucinazione positiva. I tipi Sette allucinano opzioni, progetti e possibilità e vivono in futuri immaginari per sfuggire al presente.

Allucinazione negativa. I soggetti ipnotici possono anche praticare l’allucinazione negativa che significa non vedere ciò che è presente. Sotto ipnosi le persone possono aprire gli occhi ed essere incapaci di vedere qualcuno che è fisicamente presente. Questo è usato in terapia per desensibilizzare i clienti a stimoli spiacevoli o per aiutarli a superare fobie e comportamenti ossessivi insegnando loro a ignorare i fattori ambientali scatenanti. Le persone che indossano gli occhiali talvolta dimenticano di averli sul naso. A volte gli autisti guidando non riescono a vedere segnali di stop chiaramente visibili. Nella vita di tutti i giorni pratichiamo l’allucinazione negativa quando cerchiamo le chiavi della nostra auto e poi le scopriamo in bella vista, o quando apriamo il frigorifero e ci chiediamo: “Dov’è il succo di frutta?” mentre i familiari ridono e indicano la bottiglia che non vediamo davanti a noi.
Tutti gli stili dell’Enneagramma praticano l’allucinazione negativa, tutti eliminano selettivamente parte della loro consapevolezza a favore di altre. Ma i tipi Otto, Nove e Uno ne sono particolarmente inclini, tutti e tre questi stili tendono a trascurare l’ovvio e allucinare negativamente le proprie priorità, necessità e sé.

Regressione dell’età. Un altro fenomeno ipnotico comune praticato da svegli è la regressione dell’età, l’esperienza di diventare soggettivamente più giovani dei propri anni. Milton Erickson ha definito la regressione dell’età come “la tendenza da parte della personalità a ritornare a un metodo o una forma di espressione appartenenti a un precedente periodo di sviluppo della personalità”. Questo descrive ciò che facciamo quando abbiamo un problema psicologico: una parte di noi è intrappolata nel passato, reagendo nel modo migliore che quella parte conosce. Quando i soggetti ipnotici ricordano e rivivono delle memorie (ipermnesia) spesso iniziano a comportarsi come se fossero nell’età in cui si trovavano al momento dell’accadimento ricordato. Il terapeuta può usare la regressione dell’età per portare il cliente nel passato e aiutarlo a risolvere una vecchia difficoltà rivivendola. Oppure creando nuovi ricordi che cambiano l’esperienza del cliente e della sua storia. La regressione dell’età è utilizzata in molte diverse psicoterapie con nomi diversi.
Nella vita reale regrediamo nell’età quando reagiamo a qualcuno nel presente allo stesso modo in cui un tempo rispondevamo ai nostri genitori o agli insegnanti quando eravamo bambini. Oppure quando troviamo estremamente divertente qualcosa ed esce il bambino che è in noi. Se trascorriamo lunghi periodi di tempo con bambini piccoli, probabilmente inizieremo a pensare e persino a parlare come un bambino, e quando poi incontriamo un adulto ci potrebbe essere un momento di adattamento per tornare a pensare e parlare da grande.
Tutti gli stili dell’Enneagramma sono in grado di regredire nell’età e la maggior parte delle difficoltà psicologiche hanno una componente di congelamento nel tempo. Tuttavia, la regressione dell’età è particolarmente rilevante per specifiche trance della personalità. I tipi Due, Quattro, Sei e Sette sono generalmente più propensi a essere infantili, sentirsi vittime, indifesi o entusiasti in modo immaturo.

Progressione dell’età. L’opposto della regressione dell’età è la progressione dell’età, il sentire e agire come più vecchi dei propri anni. I terapeuti usano la progressione dell’età per aiutare i clienti a immaginare un nuovo livello di maturità in se stessi o per “viaggiare nel tempo” verso un futuro in cui sono cresciuti oltre i limiti attuali.
Tutti gli stili dell’Enneagramma sono in grado di progredire nell’età, ma i tipi Otto, Tre e Uno ne sono particolarmente inclini. Le persone con questi stili spesso provengono da famiglie con aspirazioni di potere o di competenza o in cui il bambino è invitato a intervenire. Il bambino diventa un piccolo adulto, assumendo le modalità e le responsabilità di una persona più grande. Più tardi, da adulti, possono ricordare la loro infanzia come breve o addirittura inesistente.
Generalmente, chi è incline all’abituale regressione dell’età è necessario impari la progressione dell’età, almeno fino alla propria età effettiva. Per esempio le persone che abitualmente regrediscono nell’età non hanno bisogno di mettersi in contatto con il proprio “bambino interiore”, bensì con il loro “adulto interiore”. Al contrario, le persone che abitualmente progrediscono nell’età di solito hanno bisogno di mettersi in contatto con un sé più giovane che hanno psicologicamente nascosto.”

Maura Amelia Bonanno